I pericoli dei parassiti per il cane - Torino Free

2023-01-05 16:39:58 By : Ms. Mark Ying

A quali rischi sono esposti i nostri amici a quattro zampe per via dei parassiti? Quali microrganismi costituiscono un pericolo per la salute e il benessere del cane? E, cosa più importante, come proteggersi sia in casa che durante uscite e passeggiate?

Pulci, zecche e acari sono soltanto alcuni dei parassiti che possono mettere a repentaglio la salute dei nostri animali domestici. I danni per l’organismo, specialmente nei cuccioli e nei soggetti anziani, sono talvolta irreversibili: per questo è importante porre in atto abitudini e comportamenti corretti, al fine di prevenire conseguenze spiacevoli. Al tempo stesso, è utile conoscere le diverse tipologie di parassiti a cui i cani sono esposti nei vari ambienti, in maniera tale da prendere le dovute precauzioni.

Le pulci sono parassiti molto comuni che, spesso, infestano il mantello del cane, provocando prurito, rossore, irritazione e, in assenza di cure, dermatite con croste e lesioni cutanee. L’animale, infatti, tende a grattarsi con insistenza per cercare di lenire il fastidio causato dal morso, rischiando così di ferirsi e andare incontro ad infezioni.

Attenzione: questi piccoli insetti si nutrono del sangue del cane, pertanto possono portare conseguenze ben più gravi, tra cui parassitosi interna (o tenia) e patologie come la rickettiosi e la bartonellosi. Per prevenire le infestazioni, si utilizzano collari antipulci, oppure antiparassitari ad uso sia esterno che interno (compresse).

Ancora più pericolose per la salute del cane sono le zecche, parassiti ematofagi assai diffusi nelle zone di campagna, specialmente dove il clima è umido e temperato.

Tra le conseguenze derivanti dal morso della zecca si possono citare patologie anche piuttosto serie, tra cui l’ehrlichiosi, la babesiosi e la malattia di Lyme. Inoltre, capita spesso di notare un intenso prurito che, tuttavia, si manifesta solo in seguito, non appena svanisce l’effetto anestetizzante delle sostanze iniettate nella fase del morso.

Prevenire gli attacchi delle zecche, oggi, è più facile che in passato. Esistono, infatti, tante soluzioni – dal collare alle pastiglie masticabili, fino a prodotti innovativi come Parassitistop, in grado di offrire una protezione efficace e duratura – per impedire il contatto con i parassiti, evitando che questi si depositino sul mantello dell’animale.

Uno dei principali rischi per la salute del cane deriva, soprattutto qui in Italia, dalle punture di insetti come zanzare e pappataci. Il periodo di maggiore attività si estende dal mese di maggio a settembre / ottobre, ma nelle zone più calde e umide può perdurare più a lungo. Inoltre, i cambiamenti climatici ne hanno favorito la diffusione su tutto il territorio nazionale, provocando un grave aumento dei casi di leishmaniosi.

La leishmaniosi è una patologia che si trasmette a causa del contatto tra zanzare o pappataci infetti ed il sangue dell’animale e che può provocare febbre, inappetenza, ingrossamento dei linfonodi, lesioni cutanee, dermatite e deficit della vista.

Un’altra malattia – frequente nel Nord Italia – derivante dal morso di tali insetti è la filariosi, che attacca l’apparato cardiocircolatorio del cane (e del gatto), portando all’insorgenza di problemi cardiaci e respiratori, come pure a livello cutaneo.

Gli acari, minuscoli organismi in grado di causare gravi reazioni allergiche, rappresentano un pericolo non soltanto per l’essere umano, bensì anche per i nostri amici pelosi. I sintomi si manifestano prevalentemente a livello cutaneo, con forte prurito e conseguente irritazione, arrossamento, perdita di pelo e formazione di croste.

Tra le patologie più comuni vi è, inoltre, la scabbia (detta anche rogna sarcoptica), che attacca soprattutto i cani giovani o in età avanzata. Oggi, comunque, può essere debellata con una certa facilità, utilizzando farmaci e/o creme specifiche.

Diverso è il caso della cosiddetta “rogna rossa”, che ha origine dall’acaro Demodex canis. Il quale, attaccando principalmente i follicoli, provoca una patologia nota come democodicosi, il cui sintomo prevalente consiste nella digradazione e caduta del pelo.

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