Gruppo Florence compra anche l’abruzzese Ricamificio GS. E' l'acquisizione numero 22 - BeBeez

2023-01-05 18:18:43 By : Ms. Tracy Hong

Nuovo anno e nuova acquisizione per il Gruppo Florence, polo produttivo integrato in Italia al servizio della moda di lusso internazionale, controllato per circa il 60% dal Fondo Italiano d’Investimento sgr, attraverso il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (FICC), da VAM Investments e da Italmobiliare, e per il restante 40% dalle famiglie fondatrici delle aziende che via via sono entrate a far parte del progetto. Il gruppo ha infatti aggiunto al suo portafoglio anche il Ricamificio GS, azienda abruzzese fondata nel 1988 dalla famiglia Galiffa, specializzata nel mondo dell’embellishment a servizio dell’alta moda (si veda qui il comunicato stampa).

La società acquirente è stata affiancato nell’operazione da KPMG per la Financial Due Diligence, da Bonelli Erede per la Tax Due Diligence, e da DWF per la Legal Due Diligence and Legal Advisor.

Con 114 i dipendenti impiegati nei due stabilimenti produttivi a Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), sede inaugurata nel 2011 che ospita anche uno showroom con più di 1000 campioni, Ricamificio GS ha sviluppato nel corso della sua trentennale esperienza nel settore del ricamo industriale una capacità creativa e tecnologica che la posiziona oggi tra le realtà produttive più all’avanguardia nella realizzazione di ricami sui tessuti, soprattutto grazie al lavoro svolto dal suo ufficio grafico interno. Già nel 1995 Ricamificio GS è riuscita a cercare nuovi sbocchi commerciali con la creazione di un reparto di trasformazione tessuti realizzabile attraverso l’utilizzo di macchine elettroniche. Nel 2004 sono stati avviati i reparti di serigrafia e lo studio grafico, mentre tra il 2017 e il 2018 l’azienda ha realizzato altri importanti investimenti dal punto di vista tecnologico, con l’acquisto di macchine da ricamo con campi grandi, l’installazione di laser a ponte per realizzare ricami con intagli e, in ultimo, una macchina da stampa Inkjet con coloranti a pigmento che permette di stampare su tutti i tipi di tessuti, così come sui capi finiti.

Con un fatturato 2022 stimato pari a circa 16 milioni di euro, l’azienda ha chiuso l’anno precedente con ricavi pari a 10 milioni di euro, un ebitda di 3,1 milioni di euro e un debito netto di 554.354 euro (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).

Emidio Galiffa, amministratore delegato di Ricamificio GS ha dichiarato: “Avere il privilegio di entrare a far parte di una famiglia allargata come quella di Gruppo Florence crediamo possa segnare un importante passo di ulteriore sviluppo, soprattutto a livello di organizzazione manageriale. Siamo pronti a scrivere una nuova pagina della nostra storia con lo stesso entusiasmo che da oltre trent’anni ci guida onorati di contribuire a quella di Gruppo Florence”.

Attila Kiss, ceo di Gruppo Florence ha concluso: “Tradizione, ricerca e innovazione sono i tratti distintivi del DNA di Ricamificio GS, nei quali ritroviamo l’essenza della mission di Gruppo Florence. La storia di questa azienda ci racconta di quanto sia importante avere il coraggio di sperimentare per riuscire a preservare nel tempo la tradizione dell’artigianalità, senza snaturarne l’essenza. Siamo entusiasti di avere la possibilità di avviare nuovi percorsi di contaminazione creativa tra le aziende del Gruppo, grazie all’apporto di realtà come Ricamificio GS, capace di realizzare piccoli capolavori, frutto di ricerca sulle lavorazioni e innovative capacità tecnologiche”.

Ricamificio GS è la 22esima acquisizione del Gruppo Florence, e la seconda azienda specializzata nelle lavorazioni intermedie dopo Officina Ciemmeci, realtà toscana rilevata lo scorso settembre che propone soluzioni altamente innovative di lavorazioni tra lavaggi, tinture e trattamenti manuali, sia su tessuto che su pelle (si veda altro articolo di BeBeez).

Francesco Trapani, presidente di Gruppo Florence ha aggiunto: “Il progetto di Gruppo Florence continua ad attrarre realtà produttive che eccellono in lavorazioni uniche per maestria e innovazione, che rendono la tradizione del Made in Italy il prodotto sempre più ricercato dai brand del lusso a livello globale. È per noi motivo di grande soddisfazione e per questo ringraziamo in particolare tutti gli imprenditori che continuano a credere nel nostro progetto”.

Il gruppo, che  conta oggi oltre 2.200 dipendenti che operano in dodici Regioni d’Italia e collaborano con oltre 50 brand internazionali, ha messo a segno nei mesi scorsi una lunga serie di acquisizioni, raggiungendo già a novembre un giro d’affari da 500 milioni di euro per il 2022, con  un ebitda stimato del 18%.  Dimensioni che possono ancora crescere, con l’obiettivo dichiarato di andare  in borsa entro fine 2023, sebbene il gruppo stia attirando le attenzioni di altri fondi di private equity. In particolare, si fa il nome di Permira.

Intanto, proprio per finanziare i continui deal in programma nei prossimi mesi, con particolare focus sul segmento della pelletteria, lo scorso dicembre la società veicolo interamente detenuta dal Fondo Italiano d’Investimento Florence One ha emesso un prestito obbligazionario a medio-lungo termine da 20 milioni di euro sottoscritto in quote paritetiche da Anthilia Capital Partners sgr, attraverso i fondi Anthilia BIT III, Anthilia BIT IV Co-Investment Fund e Anthilia Eltif Economia Reale Italia, e da Clessidra Capital Credit sgr attraverso il fondo Clessidra Private Debt Fund (si veda altro articolo di BeBeez).

In precedenza, lo scorso aprile, il Gruppo Florence aveva invece varato un aumento di capitale al quale hanno partecipato gli attuali azionisti (si veda altro articolo di BeBeez), ma anche nuovi investitori. In particolare, è emersa la partecipazione all’operazione anche di un gruppo di investitori privati organizzati in club deal da Unicredit. Come spiegato a  Citywire Italia da Gennaro Del Sorbo, responsabile dell’area Ultra-High Net Worth Families & Family Holdings di Unicredit, grazie alla sinergia tra il suo team e quello di Alternative Capital Markets, 15 clienti professionali hanno potuto aderire all’aumento di capitale di Florence. Si è trattato della prima operazione di questo tipo organizzata da Unicredit, dopo la costituzione lo scorso febbraio della divisione Alternative Capital Markets guidata da Silvia Viviano (si veda altro articolo di BeBeez).

E poi, sempre per sostenere le nuove acquisizioni e rifinanziare il debito esistente, il Gruppo Florence lo scorso mese di luglio si è assicurato un prestito da 225 milioni di euro (si veda altro articolo BeBeez). Il contratto di finanziamento era composto da diverse linee di credito, con un pool bancario formato da Unicredit, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Cdp, Bper Banca e Credit Agricole Italia, tutte assistite sul piano legale dallo studio Gattai, Minoli, Partners. Nell’operazione, Florence è stata assistita da DWF, mentre BNL ha agito come agent del finanziamento.

Quanto alle acquisizioni, l’ultima è stata quella di novembre della marchigiana Ideal Blue Manifatture, rilevata direttamente dalla famiglia fondatrice, i Moretti. Tra le altre operazioni, sempre di novembre, si ricorda l’acquisizione del 100% del calzaturificio Taccetti, produttore italiano di scarpe formali da donna per i marchi del lusso, con 56 milioni di fatturato previsto quest’anno (+20%) e 270 dipendenti. Un’operazione che ha seguito di solo poche settimane l’ingresso di Florence, a fine settembre, nel mondo delle calzature con l’acquisto dì Lorenza Calzaturificio e Novarese e di pochi giorni dalla diciannovesima operazione, cioè l’acquisto, lo scorso 25 ottobre, dei maglifici Leonello Spagnol ed Erika, due aziende venete specializzate nei capi in maglia di lana, cotone e altri filati pregiati. Ricordiamo che Florence lo scorso giugno ha acquisito il 100% di Facopel, storico cappellificio di Chiesina Uzzanese in provincia di Pistoia, dalla famiglia Galgani (si veda altro articolo di BeBeez) e del 100% del produttore leccese di  capi in jersey Barbetta dall’omonima famiglia (si veda altro articolo di BeBeez). In entrambi i casi le due famiglie hanno reinvestito nel gruppo. Lo scorso maggio era stata invece la volta di cinque aziende specializzate in produzioni di nicchia: CAM (Bergamo), Confezioni Elledue (Arezzo), Frediani (Torino), Parmamoda (Parma) e Pigolotti (Perugia). Contestualmente all’acquisizione, i fondatori delle rispettive aziende avevano anche in quel caso reinvestito nel gruppo Florence e si erano unite alle famiglie Giuntini, Capezzuoli, Maltinti, Ciampolini, Sanarelli, Romolini, Bonacina e Bertolani, già azioniste del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nell’ottobre 2021,  il gruppo era andato al salvataggio di Metaphor Italy srl, storica azienda del distretto tessile carpigiano di proprietà dell’imprenditore belga Andrè Leruth, dopo la sentenza di fallimento dell’agosto 2021 emessa dal Tribunale di Modena, che non ha accolto la richiesta di concordato in bianco presentata nel maggio dello scorso anno dalla proprietà (si veda altro articolo di BeBeez).

Nel settembre 2021 Florence aveva acquisito anche il 100% di Antica Valserchio, leader nella produzione di tessuti per accessori, abbigliamento ed arredamento per i marchi più importanti della moda e del design (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza era stata la volta di Emmegi, azienda storica del fashion made in Italy specializzata in capi spalla informali sia uomo sia donna (si veda altro articolo di BeBeez); e della quota di controllo di Manifatture Cesari, azienda umbra specializzata nei prodotti in jersey e quarta società entrata a far parte della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez). Queste quattro aziende si sono aggiunte alle tre aziende che nell’ottobre 2020 avevano dato vita al Gruppo Florence, ossia: Giuntini, leader nell’outwear e tessuto leggero; Ciemmeci, prestigioso produttore di capi in pelle e pellicce, e Mely’s, eccellenza nel segmento della maglieria (si veda altro articolo di BeBeez).

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